Insorgenza di tumori alla tiroide dopo radiazione terapeutica antitumorale durante l’infanzia e l’adolescenza
Ricercatori del New York Presbiterian Hospital e della Cornell-Weill Medical School hanno esaminato in modo retrospettivo tutti i casi di giovani sottoposti ad irradiazione antitumorale presso il Memorial Sloan – Kettering Cancer Center , e che nel corso degli anni hanno sviluppato tumori alla tiroide.
Lo studio ha riguardato 33 pazienti.
In questi pazienti la diagnosi primaria era stata : linfoma di Hodgkin (n=18), linfoma non Hodgkin (n=10), leucemia linfoblastica acuta (n=2) , leucemia mieloide acuta (n=1), tumore di Wilms (n=1) e neuroblastoma (n=1).
L’età media al tempo della prima diagnosi era di 12 anni.
Ai pazienti era stata somministrata una dose di radiazione alla ghiandola tiroide di 1000-4200 cGy (in media 2400 cGy).
Il periodo medio intercorso tra il tempo dell’irradiazione e la comparsa della malattia a livello tiroideo è stato di 13 anni.
Nel 39% dei casi (13/33) le lesioni tiroidee sono risultate di natura maligna; 11 erano carcinomi papillari e 2 follicolari.
L’unica differenza tra i pazienti che avevano sviluppato lesioni tiroidee maligne e quelli con lesioni benigne era rappresentata dal minor dosaggio medio alla tiroide nei pazienti con lesioni maligne ( 2000cGy versus 2950 cGy; p=0.03 ).
I dati di questo studio indicano che un’alta percentuale di tumori alla tiroide che si sono sviluppati dopo radiazione terapeutica in età pediatrica sono maligni.
Tuttavia questi tumori non hanno caratteristiche di aggressività. ( Xagena2003 )
Acharya S et al, Cancer 2003; 97:2397-2403
Onco2003
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